13° Cross degli Archi Romani



Domenica 24 novembre

E’ databile intorno al I° secolo a.C. e riforniva di acqua la città attingendola dal torrente Erro nei pressi di Cartosio. L’acqua veniva raccolta in una grande cisterna in luogo elevato (dove trovasi ora il Castello dei Paleologi?) e da qui con condotte in piombo mandata in vari punti della città per uso pubblico e privato. L’acquedotto era lungo circa 13 km con percorso in gran parte sotterraneo. Il tratto terminale era sospeso con pendenza costante ed attraversava il fiume Bormida su grandi archi retti da pilastri, sette dei quali sono oggi ancora visibili. I pilastri, alti circa 15 metri sono costruiti con la tecnica “dell’opera a sacco” caratteristica dell’edilizia romana. Rimangono solo 4 arcate intere larghe circa 7 metri.
 Pier Marco Gallo