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VIRTUAL RACE

VIRTUAL RACE


Sempre in grande sofferenza il mondo podistico. Annullate tutte le gare di Aprile e Maggio, ora spuntano i primi annullamenti delle gare di inizio Giugno come la “Quattro Colli del Monferrato” ed il Trofeo delle “7 Cascine” di Tagliolo M.to.Nell’ormai voluminoso libro delle varie ordinanze Nazionali, Regionali e locali è sempre più difficile orientarsi e trovare un modo di comportarci corretto. Le ultime dicono che si può fare una “corsetta”, ovviamente da soli, a non più di 200 metri dal proprio domicilio. Una specie di “corsa del criceto” che gira vorticosamente dentro la ruota della sua gabbia. Ma sarebbe sempre meglio di nulla, tanto pare ormai assodato che tranne Sua Maestà il Calcio, per gli altri sport ci sarà davvero poca vita ed è forse giusto così visto che giornalmente circa 500 italiani passano a miglior vita. Un’idea potrebbe essere una specie “virtual race” una competizione virtuale, nella quale ogni podista in un tale giorno e tale ora si impegna a percorrere un tot (facciamo cinque) chilometri in piano. Poi si potrebbero passare i tempi ad una persona che in questo modo sarebbe in grado di stilare una classifica. Percorso pressochè uguale, distanza uguale e tempo “senza barare”. In questo modo si potrebbero fare un certo numero di gare variando poi la distanza a piacere. E’ un’idea come tante altre per “fare gruppo virtuale” e tenerci in contatto. Naturalmente non sarebbe perclusa la “notturna” con meno possibilità di incontrare gente ed essere bellamente mandati a “quel famoso paese”. Sul fronte nostrano ha destato molto dolore la scomparsa del Sindaco di Castelletto d’Erro Giuseppe “Beppe” Panaro che aveva voluto fortemente riprendere in mano e far disputare la gara podistica che per anni si era sviluppata sulle strade e sui sentieri del bel paesino collinare. Quest’anno la sera del 14 di Luglio vi sarebbe stata la “4^ Corsa Alto Monferrato Aleramo” che difficilmente verrà disputata. Ricordiamo l’edizione del 2018 tenutasi in una sera di Maggio inoltrato con una pioggerellina,  una nebbia  ed una temperatura di 9° degne del mese di febbraio. Dopo qualche incertezza sul da farsi i 35 intrepidi podisti sono partiti ed alla fine dentro i locali della Pro Loco grazie a Beppe ed ai suoi collaboratori vi era stato un dopo gara che ancora molto dei presenti ricordano con piacere. Da Beppe un sorriso per tutti, un buon vino a disposizione con l’insalata di riso e l’allegria che univa tutti podisti ed accompagnatori, Giudici e personale della Pro Loco. Beppe lo ricordiamo così, grande cuore e grande disponibilità per far amare il suo piccolo grande paese. Un commosso ricorso da tutti i podisti. 
Pier Marco Gallo



Pasqua 2020


Cari amici podisti, società, organizzatori, Enti…In questo difficile e doloroso momento che la nostra Italia sta attraversando anche il mondo della corsa, il nostro mondo al quale siamo fieri di appartenere, si è fermato, per la nostra salute e per il rispetto dovuto ai tanti morti, alle persone che soffrono ed alle tante realtà commerciali e varie che sono ferme. Molti di noi non hanno, per fortuna, visto la guerra, ma ci siamo imbattuti in questa pandemia che della guerra ha tutti gli aspetti ed i danni, anche se il nemico non ha un volto e non ha un’arma da puntarci contro. Augurare buona e serena S.Pasqua in queste circostanze potrebbe suonare strano ed anche, per certi aspetti, fuori luogo. Noi, nonostante divergenze, discussioni e punti di vista differenti, confluiamo in una unica grande famiglia che non sa quando potrà riprender la sua attività. Sarà in autunno, sarà il prossimo anno, non lo possiamo sapere. Stiamo tutti correndo la nostra gara più lunga ed impegnativa, senza sapere dove sarà il traguardo, senza vedere i giudici sulla linea di arrivo. Vi giunga comunque un grande in bocca al lupo ed un abbraccio fraterno, come quando ci si trovava insieme a festeggiare la fine di una maratona o di una competizione particolarmente impegnativa. E speriamo, senza fretta, di rivederci presto TUTTI.
 Pier Marco Gallo

A.T.A. SI CHIUDE


Dopo oltre 40 anni di attività l’A.S.D. A.T.A. “Acqui Terme Atletica” gloriosa AL002, chiude. L’attività era già cessata dalla fine del 2019, ma vi erano ancora disponibili i primi tre mesi nel 2020 perché qualcuno si accollasse l’onere e l‘onore di farne proseguire l’attività. Quel qualcuno, in tempi non facili per mettersi a capo di una ASD, non c’è stato e poi, da Febbraio. è subentrato il coronavirus a complicare le cose. Nell’A.T.A. sono stati iscritti la maggior parte dei ragazzi e ragazze acquesi guidati dal Prof. Pierino Sburlati che ne era stato il fondatore. Potremmo citare i nomi di tanti giovani, che oggi sono adulti, che hanno dato lustro alla Società da Andrea Verna a Chiara Parodi da Antonello Parodi a Paolo Zucca e dai ragazzi di un paio di decenni fa che all’A.T.A. si iscrissero bambini, guidati dal “Prof” e da Agostino Alberti Giudice e massaggiatore di mezza Acqui podistica. Citiamo Rosanna Massari,da anni a Milano, Alberto Nervi, Saverio Bavosio, i fratelli Padula e tanti altri che la memoria fatica ad inserire nelle tante caselle della società. Giovani bravi ed entusiasti, veterani che non saltavano una gara sempre orgogliosi “della maglia” da esibire sul podio delle premiazioni. Chi vi scrive, che nell’A.T.A. ha militato per diversi anni, ricorda ancora con commozione l’arrivo del “Prof” a Mombarone ed il suo grido “corri campione” indirizzato anche a chi campione non era mai stato. E poi le feste di fine anno con i premi ai ragazzini ed ai “grandi”, un pensiero per tutti, un sorriso per tutti, nel salone della chiesa di Don Masi o al Gianduja. A Riccardo Volpe alla Presidenza è succeduto Marco Pari, nato a Mantova, ma ligure di adozione e, forse per lavoro o per famiglia, divenuto acquese dall’accento di Genova. Quel Marco Pari che ora sta lottando con il “virus” e che negli anni giovanili era un atleta di primissimo livello con i suoi 1ora 04’ nella Mezza e 2 ore e 18’ nella maratona. Tempi che oggi sfuggono a molti atleti professionisti. Nell’A.T.A. son stai in tempi recenti Stefano Pregno, Fausto Testa,Concetta Graci, Enrico Cairo, Pier Marco Gallo e tanti altri che hanno apprezzato l’ambiente e lo spirito che il solo nome sapeva emanare. E’ una parte importante della nostra città che va nel film dei ricordi della storia sportiva della città, nell’essenza stessa del Centro Polisportivo di Mombarone fatto costruire da Amministratori bravi e lungimiranti, attenti ai bisogni dei cittadini e desiderosi di dare ai giovani uno svago sano e lontano dalla strada dove i pericoli sono sempre maggiori. Rimane in città l’Acquirunners di Beppe ed Alessandro Chiesa e di Marco Gavioli, nata in tempi recenti che ha assorbito in “toto” le giovani leve dell’A.T.A. e gli allenatori; nella graduatoria alessandrina delle Società una AL027 ed alla quale una buona parte di acquesi è iscritta. Poco altro da aggiungere in un anno che, probabilmente, potrebbe non vedere alcuna manifestazione podistica, se non negli ultimi mesi, come da più parti ormai ci si è convinti, non per pessimismo, ma per una visione realistica dello stato attuale della pandemia ed anche, ci si consenta, per rispetto delle tante persone che la pandemia si sta portando con se in maniera “barbara”; decedute, nella maggioranza dei casi, senza il conforto della vicinanza di una persona cara. A Marco Pari gli auguri di tornare presto in piena forma ed agli acquesi il ricordo di un qualcosa di unico ed irripetibile, l’A.T.A., forse anche lei vittima del coronavirus.
Pier Marco Gallo


Quando si uscirà dall’isolamento?

FASE UNO E FASE DUE

Siamo ancora nel pieno dell’epidemia con un numero di morti giornaliere “ufficiali” sempre pericolosamente vicino al migliaio. Le notizie della Protezione Civile, che puntualmente ci giungono alle 18 di ogni giorno, tentano faticosamente di far credere che si sia raggiunto il livello massimo del contagio, che si sia in un momento nel quale si possa auspicare una discesa ed una ripresa seppur graduale delle attività e della vita sociale anche se ancora in termini minimi. L’ennesimo Decreto o interpretazione dello stesso consente a genitori e bambini di uscire insieme per una “passeggiata” e contraddicendo quello che si era detto poco prima lascia uscire anche gli anziani e disabili per l’ora “d’aria”, quando pochi giorni or sono, e parliamo sempre della fine di Marzo, si era specificato che gli over 60 o giù di lì, sarebbero stati gli ultimi ad essere “liberati”. Anche i moduli di autocertificazione crescono come i funghi dopo la pioggia, italico vizio della burocrazia. Questo surplus burocratico/interpretativo si riversa anche sulle forze dell’ordine e su chi deve controllare, propenso forse a “lasciar correre” o “applicare rigidamente” delle normative che lasciano ampio spazio all’interpretazione. Crediamo che questo preambolo sia doveroso per cercare di inquadrare l’attuale, ai primi di Aprile, situazione della nostra penisola. Certamente una volta passata la paura del contagio ci aspettano altre prove altrettanto dure. Il blocco di quasi tutte le attività produttive grandi e piccole produrrà un grave stato di povertà che non potrà essere colmato dai pochi miliardi elargiti per decreto e, pertanto, vi potrà essere uno stato di generale povertà per tutti coloro che gestendo piccole attività saranno nella materiale impossibilità di riaprire. Cosa faranno queste centinaia di migliaia di persone, queste decine e decine di migliaia di famiglie? E’ un interrogativo al quale ad oggi è difficile rispondere con un buon margine di certezza.
Sicuramente gli ammortizzatori sociali e le elargizioni tipo reddito di cittadinanza ed i 600€ potranno nel breve tamponare il fenomeno, ma non è sicuro se potranno far ripartire tutte le attività che sono state bloccate. E’ un problema altrettanto grande quanto l’epidemia e  che non è corretto paragonare ad una guerra poiché la guerra, una volta finita, lasciava ampio margine per la ricostruzione, per l’impegno a rigenerare sia l’industria che il tessuto sociale. Ma qui se ci si allarga troppo si corre il rischio che il contagio riprenda e la recente lezione della Cina ce lo insegna. Aprile per poi dover richiudere sarà molto più doloroso che mantenere questo stato di cose, che alla lunga potrà produrre fenomeni di depressione e possibili casi di suicidio, maggior consumo di sostanze stupefacenti, maggiore violenza domestica. Ma quale potrebbe essere l’alternativa? Una continua vita in bilico tra l’essere sani o contagiati, tra l’essere malati e l’impossibilità di ricevere cure. Se poi, come non è impossibile prevedere, i contagi raggiungessero anche in maniera massiccia il mondo della distribuzione, quell’anello umano vitale che ci consente di avere i rifornimenti indispensabili quali cibo, medicine, supporti protettivi ed altre cose vitali per la nostra esistenza, dove arriveremmo o dove potremmo arrivare. Scenari forse un poco fantascientifici, ma neppure tanto lontani da una realtà ipotizzabile se non ci comportassimo con cautela, prudenza e preveggenza, senza pensare ad un qualcosa come il consenso che in queste circostanza non ha necessità di esserci. I diritti costituzionali in una democrazia come la nostra vanno salvaguardati e tenuti ben presenti proprio per poterli, per un lasso di tempo necessario, mettere da parte. La democrazia è per sua stessa natura libertà di movimento, di espressione e di giudizio, ma la si valuta anche quando essa stessa non può essere mantenuta per il democratico bene della nazione, per la democratica tutela del popolo, giovani ed anziani, uomini e donne. Dall’Europa, quell’agglomerato di Stati indipendenti c’è poco da aspettarci, troppo germamocentrica e troppo volta al nord più che al sud dei propri confini. Se prima l’Europa era una semplice unione di Stati con la sola visione di essere virtuosi entro i limiti assegnati, costi quel che costi, leggi Grecia, in questa congiuntura si è dimostrata inadeguata per uomini, interessi di parte ed idee, a gestire un patrimonio di stati e di persone che sono in estrema difficoltà. O la si rifonda oppure la si lascia affondare con i suoi “magicibund” germanici che, e non si sa perché,debbono essere il parametro di misura per tutti. Un solo ultimo grarto pensiero a tutti coloro che si occupano della nostra salute. SDono magnifici perché con i mezzi non sempre adeguati a loro disposizione rischiano la vita per salvarci, lottano per tenerci in vita, combattono ogni giorno la guerra contro un qualcosa che non vedono. Se un Paradiso esiste sarà bene riservare loro un posto in prima fila.

Pier Marco Gallo



STOP ALLE GARE FINO A FINE MAGGIO

Ufficiale lo stop a tutte le competizioni podistiche sino alla fine di Maggio. E’ quanto si evince dall’ultimo comunicato della Fidal (Federazione Italiana di Atletica Leggera) che ha così detto una parola definitiva circa il gareggio/non gareggio che teneva in ansia il popolo dei podisti. Oltre a tante competizioni di livello internazionale, specie le Maratone che come ogni anno si svolgevano in questo periodo nelle nostre principali città, Roma e Milano in testa, anche le moltissime gare su strada, su pista o in natura come i trail, si arrendono al coronavirus. Qui da noi “saltano” così le gare del Memorial Facelli, un 3000 in pista del 3 Aprile e le storiche “Circuito di Carpeneto” di Pasqua e “La camminata del merendino” di Strevi” a Pasquetta. Gare che negli anni avevano sempre raccolto numeri importanti su percorsi che definire “storici” rende solo in parte l’idea di quanto i podisti fossero legati a queste competizioni. In Maggio, fortunatamente, da noi solo una gara, la “Corsa della Busia” di Visone programmata per fine mese e gemellata con la gara di Nizza Monferrato che si disputa anch’essa a fine Maggio, ma di mattina. E salta anche la gara di Francavilla Bisio dell’amico Paolo Dalia che quest’anno aveva voluto inserirla nel Circuito Alto M.to e che era programmata per il giorno 26 in serale. Difficile, anzi quasi impossibile, anche un semplice allenamento singolo dentro o fuori dal contesto urbano, stante l’ultima “stretta” inflitta ai podisti anche a seguito di alcuni comportamenti non proprio i linea con quanto precedentemente stabilito. Ma, come sempre, la colpa sta anche nei comportamenti di qualcuno di noi che, magari, podista non è mai stato e si improvvisa atleta quando atleta non è stato mai. Ma molti sono fatti così, pur di uscire in barba a tutti divieti si fanno prestare il cane dal vicino o si mettono a correre, quando corso non hanno mai. Resta, a nostro avviso, valida l’idea di disciplinare gli allenamenti per massimo due persone, negli spazi chiusi di Mombarone o del Campo Sportivo di via Trieste. In fondo la corsa, se non improvvisata, porta numerosi benefici a chi la pratica da tempo, elimina l’ansia, lo stress, abbassa la frequenza cardiaca, mantiene il peso entro limiti accettabili salvaguardando il cuore, favorisce la circolazione sanguigna anche nelle nostre parti del corpo più periferiche e libera sostanze che danno una sensazione di benessere. Bastano questi vantaggi inconfutabili a prendere un minimo di decisioni, che poi non costano neppure molto, verso questo nostro “piccolo popolo”, che, ovviamente, se si mette a correre in strada si becca i vari vaffa dai passanti e dalle finestre o rischia anche di incorrere in sanzioni. Pier Marco Gallo.

“La via dei tre castelli – Memorial Don Bisio”

ATTENZIONE

Per motivi relativi all’attuale situazione sanitaria nazionale, l’Amministrazione e gli organizzatori della gara di domenica 8 marzo a Montaldo Bormida hanno deciso di ANNULLARE e rinviare possibilmente ad altra data, la gara podistica “La via dei tre Castelli”.
 Saluti Pier Marco Gallo